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A volte basterebbe che gli uomini invece di perdersi in inutili conflitti seguiserro i flussi della storia e della natura, e a pensarci quanti vini validi avremmo avuto in più rispetto a quello che ci offre il mercato odierno.
Perché se in un determinato luogo ci coabita una pianta come l’Aglianico in Irpinia, l’uva che  si fregia di una storia millenaria ed il tempo gli ha dato ragione, allora tutto ciò andrebbe preservato e tramandato ai posteri.

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Luigi Tecce,un uomo di ampie vedute come il suo impianto a Raggieria , sa che per fare il vino il passato e il presente devono intrecciarsi a vicenda, quindi la conoscenza di cui dispone l’uomo integrata al flusso della natura, sacrificio e umiltà possono generare i validi risultati senza rinunciare ad un proprio stile interpretativo.
Luigi fa parte di quelle persone che  hanno la consapevolezza delle risorse territoriali irpine e portano avanti con tenacia le loro scelte.
È un aggire coraggioso imporsi nelle proprie idee, in quanto le sensazioni e le convinzioni personali diventino una sorta della  filosofia del vino;e far si in modo tale,che sia leggibile anche dagli altri attraverso un semplice assaggio, che nel momento del contatto con i sensi diventa un affare puremente soggettivo.

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La filosofia di Tecce la possiamo constatare assaggiando le  due etichette prodotte; un rosso irpino Satyricon 2010 ,2011 e il Taurasi Poliphemo 2009, entrambi di Aglianico.
Il primo proviene da una vigna giovane di 10 anni circa,il secondo invece è il figlio di una vite ottantenne.

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~Secondo Catone e Strabone, poi Plinio e Columella sotto la grande ala delle storiche “viti aminee”erano inglobate numerose varietà diverse (Aminea, A. maior, A. minor, A. gemina maior, A.gemina minor, A. lanata)~

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Ma come sono gli Aglianico di Luigi e perché si fanno volentieri i km per andare a trovarlo?
★Sono veri
★Raccontano l’annata
★Non hanno paura della pioggia
★Rispecchiano il terroir di Paternopoli
★Sono “autoctoni”
★Hanno una loro personalità
★Si fanno bere
★Non temono i giudizi
★Raccontano una storia importante

La struttura e le caratteristiche gusto-olfattive, lo stile.
L’aglianico assieme a poche altre uve rosse come Nebbiolo, Sangiovese ed ultimamente Nerello Mascalese può fare il padrone a casa sua.
È un vitigno di grande invecchiamento capace di rendere nobile tutto ciò che in gioventù risultava pocco accogliente al palato,di solito accentuata freschezza e massa tannica rilevante.
Fortunatamente nei vini di Tecce che risultano fini ed eleganti fin dall’inizio, queste caratteristiche d’austerità e chiusura sono bilanciate dall’integrità del frutto,da una ricca stratificazione odorosa e da una vibrante nota salina.
Nel Poliphemo viene tutto potenziato,è vero che c’e maggior chiusura ma la profondità orizzontale dai toni  scuri come lapis,salmastro,iodio,oliva nera,timo,ginepro…..solo per nominarne qualchuno,non ha uguali.
Entambi hanno una facilità di beva straordinaria, appagante e soddisfacente.
Lo stille di Tecce è proprio quello di fare i vini  aperti e proiettati nel futuro, fedeli al  vitigno e il territorio di provenienza.
Aglianico di Paternopoli by Luigi Tecce.

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Agnes Futa

Luigi Tecce
Contrada Trinità
83052 Paternopoli (Av)
+39 082771375
ltecce@libero.it