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Aglianico, Basilicata, Cantine del Notaio, Casa Maschito, Corone, Grifalco, Martino, Merano Wine Festival 2013, Teatro Puccini, Vinibuoni d'Italia 2014, Vulture
Non si può parlare della Basilicata senza prima ricordare che, in questa regione, testimonianze sulla coltivazione della vite risalgono al periodo Greco-Romano e precedentemente ai popoli Enotri e Lucani che vi si stabilirono intorno al 1.200 a.c. L’intero territorio regionale è disseminato di testimonianze e reperti di quell’epoca che documentano la presenza della vite e l’eccellente qualità dei vini ottenuti. Da allora molte cose sono cambiate ma la viticoltura continua a rappresentare un fattore caratterizzante della storia, della cultura e dell’ economia locale.
La zona di produzione dell’Aglianico, vitigno principe della Basilicata, che dalla vendemmia 2011 si fregia della denominazione D.O.C.G., si concentra nella parte nord della regione in provincia di Potenza su terreni di origine vulcanica posizionati ai piedi del Monte Vulture ad una altitudine compresa tra 200 e 700 metri s.l.m. Il clima è torrido nei mesi estivi, temperato a giugno e settembre, umido nei mesi di vendemmia ottobre e novembre. La presenza del massiccio vulcanico, determina condizioni di ventilazione importanti per effetto di correnti d’aria provenienti dalle coste orientali ed occidentali e per fenomeni di brezza.
Nonostante gli ultimi anni siano caratterizzati da una contrazione della produzione e delle aree vitate, il livello qualitativo dei vini è in continua ascesa grazie anche ai produttori che, consapevoli delle potenzialità del vitigno Aglianico del Vulture, hanno scelto di privilegiare la qualità alla quantità.
Oggi il settore è in pieno fermento, tra le tante iniziative avviate, riveste particolare significato e importanza la recente apertura dell’ Enoteca Regionale Lucana a Venosa. Un osservatorio privilegiato finalizzato alla valorizzazione del territorio attraverso la promozione dei vini e delle eccellenze gastronomiche.
Promozione, qualità e coesione tra i vari comparti sembra essere quindi la formula giusta per assicurare a questa regione il posto che le compete nel panorama enogastronomico italiano.
L’Aglianico del Vulture trova anche quest’anno un meritato riconoscimento in occasione della presentazione ufficiale della Guida 2014 – Vinibuoni d’Italia – Editore Touring.
Durante la presentazione, che si svolgerà il 9 novembre a Merano nella prestigiosa sede del Teatro Puccini, in concomitanza del Merano Wine Festival, verrà premiato con la “Corona” l’Aglianico del Vulture delle Aziende:
- Grifalco con Gricos 2011- chi vorrebbe conoscere l’espressione delle uve Aglianico del territorio vulturino può iniziare da questa etichetta, prodotta con una percentuale maggiore delle uve dei vigneti più giovani. Gricos, ad oggi, regala un assaggio essenziale e didattico, mostrando un grande equilibrio nel tratto gustativo, pulizia ed eleganza ad un prezzo imbattibile.
- Martino con Oraziano 2008– protagonista assoluto dell’intera linea Martino, un Aglianico armonico e vellutato con tannini fitti e acidità ben sostenuta proiettato verso un lungo futuro evolutivo. Uve allevate a spalliera bassa (Guyot) con una densità di 6.000 piante per ettaro e una resa media di 60 quintali.15 mesi in barrique. Uno stile che riesce a coniugare tradizione e modernità. Longevità da vendere.
- Casa Maschito con la Bottaia 2009- al settimo anno di produzione, frutto di un grande lavoro che ha richiesto ricerca e pratica, un Aglianico in purezza di sorso vellutato grazie ai tannini smussati, in cui troviamo oltre al sorprendente ricchezza estrattiva una buona freschezza; lineare e rigoroso da manuale per la tipologia.
- Cantine del Notaio con L’Autentica 2010 – vino bianco dolce di uve moscato e malvasia, raffinato e complesso, denso di profumi di straordinaria ricchezza gusto-olfattiva, perfetto per equilibrio e persistenza. Lunghissimo il finale, aromatico con sfumature caldi di agrumi e macchia mediterranea, che regala un calice dalla vigorosa personalità.
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“La Corona si assegna ad un vino che si è distinto nettamente tra gli altri vini finalisti, per assoluta espressione del vitigno, per gamma aromatica, il corpo, l’eleganza e l’equilibrio dimostrati. Un vino eccezionale, di forte emotività gustativa in riferimento al varietale”.
- http://www.vinibuoni.it
- http://www.meranowinefestival.com
Agnieszka Futa